Quantcast
Channel: Appunti e articoli vari
Viewing all 251 articles
Browse latest View live

Da Mario Liberto, un manuale per lo sviluppo rurale

$
0
0

Libro100Idee2017 01Chi si occupa di usi, costumi, tradizioni o enogastronomia siciliana, prima o poi deve avere per forza incrociato Mario Liberto, funzionario dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, del quale ho sempre apprezzato l'estrema conoscenza della Sicilia, vera "biblioteca umana" sull'argomento, facilmente consultabile da tutti grazie alla sua grande disponibilità. Mario è originario di Chiusa Sclafani, paesino della provincia palermitana a economia prevalentemente agricola, noto per le sue colture di ciliegie, ma contrariamente a quanto si possa pensare, la sua famiglia non proveniva dal mondo contadino, infatti il padre era un affermato artigiano mobiliere, era invece il nonno che possedeva un'importante azienda agricola. L'infanzia di Mario si è quindi svolta tra la parrocchia e le attività sportive e in seguito anche impegnandosi negli studi agrari, poichè la sua strada è stata comunque segnata dalla ruralità della provincia, di cui però, piuttosto che l'aspetto tecnico, ha sempre preferito approfondire quello economico, trattato persino nella tesi di laurea. Secondo lui in un'azienda agricola, l'aspetto tecnico e quello economico dovrebbero camminare insieme, scenario purtroppo piuttosto raro da trovare in Sicilia, soprattutto per quanto riguarda il secondo di questi, troppo spesso ignorato e sottovalutato. Subito dopo gli studi è quindi arrivata l'assunzione all'Assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana presso il quale, ricoprendo diverse posizioni, ha accumulato un enorme bagaglio di esperienza.

Libro100Idee2017 02Giornalista e scrittore, Mario ha anche all'attivo decine di pubblicazioni però, nel suo ultimo scritto, "Cento e più idee per valorizzare le aree rurali: finanziamenti, multifunzionalità e sistemi territoriali", ha forse raccolto, con la passione che lo contraddistingue, tutta la sua conoscenza sulla ruralità siciliana conseguita negli ultimi 38 anni. Il tema di fondo di tutto il libro è la multifunzionalità, aspetto normalmente associato agli agriturismi, a cui è dedicato un consistente spazio, ma che invece Mario estende a tutta le attività rurali ad integrazione di quelle prettamente e più classicamente agricole, insomma una sorta di sprone a far di più, a riutilizzare in modo più redditizio un terreno incolto o abbandonato piuttosto che una dependance rurale o un vecchio casale da ristrutturare.

Io non le ho contate, mi sono fidato di autore ed editore, pertanto ho dato per scontato che le idee illustrate da Mario Liberto fossero più di 100, ma tra tutte queste ne vorrei elencare alcune che mi sono sembrate particolarmente singolari, ma non per questo insensate, anzi, forse proprio la loro originalità potrebbero essere dirompenti in un mercato statico e scarsamente innovativo come quello a cui ci riferiamo, a tal proposito vi cito: i bagni di fieno, l'allevamento dei lombrichi, il dog trekking e canicross, e i cimiteri per animali da compagnia, pertanto auspico che prima o poi delle ricerche di mercato confermino la loro validità. Oltre alle idee singolari, come quelle da me citate, ne esistono tante altre, tanti esempi quindi, purtroppo scarsamente o per niente messi in pratica, tranne che per l'enoturismo, attività oggi sicuramente molto nota e formula molto utilizzata dalle cantine e che forse nella nostra isola ha solo recentemente trovato un buona e corretta applicazione, sebbene ci siano da fare ancora tanti distinguo.

Libro100Idee2017 03Qualcuno però potrebbe affermare che le idee di Mario sono belle, possono essere interessanti e possono anche incontrare le esigenze di un pubblico che sempre di più si rivolge al comparto rurale per riceverne beni e servizi, ma rimangono pur vincolate allo scoglio degli investimenti, il rischio d'impresa sappiamo bene in Sicilia non è qualcosa che caratterizza il DNA dei suoi abitanti, ma l'autore ci viene in aiuto anche in questo ambito, elencando leggi, regolamenti, bandi e finanziamenti accessibili a tutti gli operatori del settore rurale, dimostrando con ciò che basta la volontà di fare per fare! In tal modo diventa più facile trasformare la multifunzionalità in fonte di integrazione del reddito rurale.

In conclusione, un manuale che grazie ai suoi suggerimenti può costituire una utile guida, acquistabile online a poco prezzo, per integrare il reddito degli operatori rurali siciliani e perchè no, anche di altre regioni d'Italia, nel nome della multifunzionalità può essere sorprendente quante attività economiche si possano praticare nelle nostre valli e montagne, tra le cui bellezze naturalistiche si nasconde anche un'enorme patrimonio costituito da beni culturali, tradizioni, enogastronomia e soprattutto uomini.

 


Grani Antichi, sindrome metabolica e celiachia

$
0
0

GraniAntichiCeliachia2017 01I Grani Antichi e le problematiche legate al glutine, ipersensibilità allo stesso e celiachia, nonchè la sindrome metabolica sono indubbiamente argomenti caldi tra scienziati del settore e medici, pertanto, vederli trattati tutti nello stesso convegno è stato sicuramente di grande richiamo e interesse sia per questi ultimi e perchè no anche per gli operatori dell'agroalimentare siciliano, sempre più proiettati verso la qualità. L'occasione è stata creata dall'Ordine dei Medici della provincia di Palermo con il coordinamento scientifico di Antonio Carroccio, direttore U.O.C. medicina interna dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, Giuseppe Disclafani, dell'area Gastroenterologia Nazionale SIMG e Giuseppe Russo, biologo ricercatore del Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore di Palermo, i quali hanno organizzato per il 15 e 16 Settembre 2017 presso l'Astoria Palace Hotel di Palermo, il convegno "Grani Antichi, i cereali nella sindrome metabolica: focus su ipersensibilità al glutine".

GraniAntichiCeliachia2017 02Per quanto riguarda la scelta dei relatori non si è badato a risparmiare il tiro, ci si è quindi rivolti al massimo oggi disponibile a livello mondiale, ma pur riferendosi all'estero, alla fine questi blasonati e apprezzati ricercatori hanno parlato tutti in italiano poichè esponenti di quella categoria di "cervelli" che ormai da troppo tempo sono costretti ad emigrare lontano dall'Italia. C'è comunque da evidenziare la rete che collega questi luminari a coloro che sono rimasti in Sicilia, solo grazie al rapporto di stima reciproca è stato possibile organizzare il convegno.

Ecco il programma e l'elenco dei relatori in ordine di intervento, ad ognuno di loro, ove disponibile, ho collegato un link che permette di scaricare il proprio "abstract", gentilmente fornito dall'Ordine dei Medici di Palermo. 

Venerdì 15 Settembre
I SESSIONE: RUOLO DEI CEREALI NELLA SINDROME METABOLICA: GRANO DURO-GRANO TENERO

14:30 Presentazione del corso e saluto delle Autorità:

Giuseppe Disclafani - area Gastroenterologia Nazionale SIMG
Salvatore Amato - Presidente dell'OMCeO provincia di Palermo
Baldassarre Gucciardi - Assessore della Salute Regione Sicilia
Antonello Cracolici – Assessore Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca
Salvatore Giglione - Dirigente Generale DASOE Assessorato della Salute
Salvatore Requirez - Dirigente responsabile Promozione della salute, Prevenzione malattie professionali e degli infortuni sul lavoro, Assessorato della Salute
Luigi Galvano, Segretario Provinciale FIMMG Palermo

Moderatori:
Luigi Spicola - Presidente SIMG Regione Sicilia
Paolo Inglese - Professore Ordinario Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell'Università di Palermo

Relatori:
15:00 Domenico Lafiandra - Professore ordinario Università degli Studi della Tuscia di Viterbo
"Miglioramento delle caratteristiche nutrizionali del frumento"
15:35 Giuseppe Russo - Biologo Ricercatore Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore di Palermo
"Introduzione allo studio della correlazione tra variabili tecnologiche e di processo ed indice glicemico dei derivati del grano"

16:10 Ligia Dominguez - Professore Aggregato della Scuola di Medicina Università degli Studi di Palermo
"Grani Raffinati, grani integrali e infiammazione cronica"

16:45 Coffee Break
17:15 Tindaro Iraci - Area Diabetologica SIMG Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo
"Dalla iperglicemia e la sindrome metabolica al diabete mellito e le malattie cardiovascolari"

17:50 Giuseppe Carruba – Dirigente Medico ARNAS Civico di Palermo
"Dieta Mediterranea, sindrome metabolica e patologie cronico degenerative".
18:25 Conclusioni
19:00 Fine Lavori

Sabato 16 Settembre
II SESSIONE: FOCUS SU IPERSENSIBILITÀ AL GLUTINE. QUALE RUOLO DEI GRANI ANTICHI?

Moderatori:
Antonio Craxì - Professore Ordinario Direttore Dipartimento Biomedico di Medicina Interna e Specialistica (Di.Bi. M.I.S.)
Antonio Carroccio - Direttore U.O.C. Gastrenterologia, AOUP, "Paolo Giaccone" Palermo

Relatori:
9:00 Giovanni Dinelli – Prof. Ordinario Dipartimento di Scienze Agrarie, Università di Bologna,Coordinatore del Corso di Dottorato in Scienze e tecnologie agrarie, ambientali e alimentari. "Coltivare Salute: il frumento Virgo"
9:35 Stefania Masci - Professore associato Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, coordinatricedel corso di dottorato in Scienze delle produzioni vegetali e animali "Ruolo del miglioramento genetico nel supposto aumento delle intolleranze al frumento"
10:10 Antonio Di Sabatino – Unità di Medicina Interna e Gastroenterologia - Clinica Medica Policlinico San Matteo di Pavia "NCWS: Presentazione Clinica"
10:45 Coffee Break
11:15 Anna Sapone – Massachusetts General Hospital Boston "NCWS: tra immunità innata ed adattativa"
11:50 Alessio Fasano – Massachusetts General Hospital Boston "NCWS: ruolo di ATIS e permeabilità intestinale"
12:25 Laura Gazza – Ricercatore presso Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, Unità per la Valorizzazione Qualitativa dei cereali "Celiachia e Non Celiac Wheat Sensitivity: il caso studio del grano monococco".

Alla fine dei lavori si sono svolti i test ECM per gli abilitati ad essi, inoltre qui di seguito troverete una serie di interviste ai relatori e immagini dei lavori rese gentilmente disponibili da GranVia.

{youtube}wfv4jYNm6Uk{/youtube}

GraniAntichiCeliachia2017 03Le conclusioni del convegno e bene o male si potevano comunque immaginare: sulla sensibilità al glutine non abbiamo ancora dei marcatori che ci consentono di diagnosticarla, per quanto riguarda la sindrome metabolica si può ridurre la sua incidenza alimentandosi con la dieta mediterranea, eseguita ovviamente con il consumo di alimenti non raffinati e quindi anche grani antichi moliti a pietra, infine per quanto riguarda la celiachia si stanno ancora indagando le cause che ad oggi si possono solo ipotizzare, tuttavia all'orizzonte è comparsa la Zonulina, un'interessante proteina che potrebbe aiutarci molto con le intolleranze alimentari in questione.

Personalmente però ho acquisito delle nuove importanti informazioni correlate all'aspetto gastronomico e quindi salutistico che vi illustrerò, spero più chiaramente possibile. La prima informazione riguarda il rapporto tra i grani antichi e la sensibilità al glutine presentato dalla Dott.ssa Laura Gazza del CREA-IT, infatti è emerso che per i soggetti predisposti non sempre questi tipi di cereali possono essere meglio tollerati, in quanto diverse ricerche hanno dimostrato che gli epitoti "tossici" per i celiaci sono trasversalmente distribuiti tra i grani moderni e gli antichi, mentre invece un miglioramento sostanziale nei soggetti predisposti alla celiachia o sensibili al glutine si può ottenere con il consumo del grano monococco, cioè una sorta di frumento "selvatico" primordiale, geneticamente molto più semplice rispetto a tutti gli altri, che in alcune sue varietà possiede addirittura proprietà antinfiammatorie nei confronti del nostro intestino, abbassandone la permeabilità e quindi diminuendo la possibilità di intolleranze.

Rimangono ovviamente valide tutte le altre proprietà dei Grani Antichi, ma bisogna pur precisare che la parola "antichi" è particolarmente relativa in quanto bisogna considerare che tali cereali sono comunque geneticamente moderni, in quanto grani duri essi fanno parte dei tratraploidi con 22 cromosomi e 100.000 geni, a cui bisogna aggiungere anche anche il farro o grano dicocco e il Khorasan (Kamut), mentre invece il grano monococco è un diploide con 14 cromosomi e 50.000 geni, per completezza di informazione i grani teneri sono invece geneticamente i più complessi, fecendo parte della categoria degli esaploidi con 42 cromosomi e 150.000 geni. Da ciò si evince che l'unico vero grano antico, nel senso letterale del termine, è sicuramente il grano monococco, oggi in fase di riscoperta probabilmente anche per queste sue caratteristiche di migliore tollerabilità da parte dei portatori di sensibilità al glutine, bisogna però evidenziare che anche tra i tetraploidi, esistono casi di alta digeribilità del glutine, comunque tra le varietà studiate dalla Dott.ssa Laura Gazza sembra che ci sia il Norberto che oltre a confermare la neutralità del monococco sulle infiammazioni del nostro intestino fa anche di più, poichè contiene una prolammina che addirittura rende questo cereale un antagonista per le infiammazioni dell'intestino e gli assegna un'elevata digeribilità.

Il Norberto possiede anche delle interessanti proprietà panificatorie, esso è stata rilasciato dal CREA-IT nel 2017 e vanta un W 46 e un P/L di 6/7, pertanto secondo me sarebbe da approfondire molto seriamente dal punto di vista commerciale perchè le sue evidenti caratteristiche salutistiche possono essere d'aiuto a diversi consumatori, non a caso il Consorzio Gian Pietro Ballatore ne ha sperimentalmente coltivato qualche ettaro all'interno del Parco Acheologico di Selinunte (TP), presso il quale ho recentemente assistito alla mietitura. A proposito di grani antichi e varietà da conservazione, Giuseppe Russo nella sua relazione ha illustrato quali sono i percorsi da seguire per la certificazione degli stessi, secondo una ben precisa roadmap a portata di qualsiasi agricoltore.

{youtube}P7jQjHKOiMk{/youtube}

GraniAntichiCeliachia2017 04Dei meccanismi della celiachia si è occupato il Prof.Alessio Fasano, dopo una esauriente trattazione sulla permeabilità dell'intestino e della sua scoperta della proteina chiamata Zonulina correlata con vari disturbi riguardanti il glutine, Fasano ha anche elencato le presunte cause della celiachia, di cui quella che mi preme evidenziare viene attribuita alle lievitazioni condotte troppo velocemente, infatti i processi di fermentazione, se svolti senza rispettare i giusti tempi, come accade nella quasi totalità dell'industria e nella ristorazione, non riesce a predigerire correttamente le eventuali proteine in esso presenti, presunte cause infiammatorie che poi possono generare sensibilità al glutine e/o celiachia, pertanto la lievitazione lunga che conducevano le nostre nonne, e oggi la più moderna maturazione da me ormai promossa sin dal 2013 con la rubrica di recensioni "Pizza buona si può", dovrebbero collaborare a diminuire l'insorgere di tali problemi. La Dott.ssa Stefania Masci ha invece illustrato, con dovizia di riferimenti a ricerche scientifiche, quelle che erronamente si presumono possano essere le cause della celiachia, infatti si crede falsamente che essa è attribuibile ad un aumento del consumo di glutine, invece nelle colture moderne esso è diminuito, GraniAntichiCeliachia2017 05poichè si preferisce aumentare gli amidi che incidono positivamente sulla resa totale, di conseguenza è inoltre sensibilmente diminuito negli ultimi decenni il consumo di cereali procapite, soprattutto sottoforma di pasta e pane, è vero però che è aumentata la quantità del glutine "aggiunto" negli alimenti dell'industria alimentare sottoforma di additivo, bisogna tuttavia considerare che il glutine è formato da proteine chiamate Glutenine e Gliadine, le prime sono quelle che l'industria cerca di aumentare in quanto responsabili della tenacità degli impasti che però contengono pochi degli "epiteti" che il celiaco non può assumere, invece maggiormente presenti nelle Gliadine. Infine non ha fondamento scientifico attribuire la celiachia al miglioramento genetico o alla mutagenesi applicate al frumento, quest'ultima tecnica è particolarmente bistrattata per avere creato la varietà Creso, pertanto le cause della patologia sono da cercare al di fuori di questi ambiti. In conclusione il convegno, oltre ad aver messo un punto fermo sulla ricerca scientifica sugli argomenti trattati, è stato anche una buona occasione per fare chiarezza sia in ambito cerealicolo che medico su grani antichi e celiachia su cui è possibile trovare sui media e rete Internet, un'infinità di inesattezze, purtroppo non sempre involontarie, riportate in modo fazioso e fuorviante che non aiutano il consumatore nella difesa della propria salute.

Nella sala antistante a quella destinata al convegno, erano presenti anche alcuni operatori del settore granicolo siciliano che hanno esposto i loro prodotti, tra cui Molini del Ponte di Filippo Drago da Castelvetrano (TP), l'Azienda Vescera di Siracusa, il Pastificio Feudo Mondello dei fratelli Agosta di Camporeale (PA), la Fattoria Didattica Ruralia di Alia (PA), la Stazione Sperimentale di Granicoltura di Caltagirone (CT).

moocasa_albumid=6466118313249383041 

 

I Grani Antichi Siciliani nel nuovo De Cillis

$
0
0

LibroGraniAntichi2017 01Chi si occupa di Grani Antichi Siciliani conosce bene, e probabilmente ne ha anche una copia, il cosiddetto De Cillis, cioè un tomo intitolato "I Frumenti Siciliani" pubblicato nel 1931 e considerato una sorta di Bibbia del settore, elaborato in quell'epoca dal Prof. Ugo De Cillis, primo Direttore della Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura di Caltagirone (CT). De Cillis fece un lavoro certosino di classificazione botanica ricercando fisicamente le varietà e descrivendo le caratteristiche morfologiche e fisiche di ben 45 frumenti. Il De Cillis è ancora oggi un'importante testo sui Grani Antichi Siciliani ed al contempo un iniziale esempio di quella ricerca che pervaderà tutte le future attività della Stazione, fino ad arrivare all'attuale Direttore Gianfranco Venora, ricercatore e grande appassionato della materia, oggi vicino al suo pensionamento, di cui mi sono precedentemente occupato in questo mio articolo risalente al Giugno 2014. Il De Cillis è quindi ancora considerato un'importante guida, ma è pure vero che ormai indubbiamente risente del passare degli anni, pertanto, uno degli ultimi progetti del Dott. Venora è stato quello di raccogliere le informazioni aggiornate in materia e di pubblicarle in una sorta di appendice al De Cillis, ma al contempo un manuale dotato di autonomia propria, intitolata "I Grani Antichi Siciliani" edito da "Le Fate" di Ragusa. Il volumetto è stato realizzato con la collaborazione di Nello Blangiforti, altro grande appassionato della materia, perito agrario della Stazione che presso di essa si è finora occupato di miglioramento genetico, sperimentazioni in campo, ed oggi della collezione del germoplasma, mentre nel libro ha curato la parte storica-descrittiva.

Il manuale è nato soprattutto con lo scopo di aiutare gli agricoltori a riconoscere le varietà coltivate e i suoi troppo frequenti "inquinamenti", con l'intento di migliorare e valorizzare la qualità del loro lavoro, perchè scegliere di coltivare Grani Antichi non è solo conversione ad una agricoltura diversa, ma anche prendere coscienza e conoscenza del territorio e delle varietà in modo da contestualizzarla, vero valore aggiunto di tradizioni e cultura, a tal proposito ho trovato utilissimo l'indicazione dell'area geografica di diffusione per ogni scheda di varietà, la nostra biodiversità non a caso è frutto dell'adattabilità genetica e quindi bisogna rispettarla. 

LibroGraniAntichi2017 03Tuttavia il manuale non si rivolge solo agli agricoltori, ma anche ad agronomi, studiosi della materia, ricercatori, amatori, appassionati, e consumatori evoluti che possono così approcciarsi all'argomento in modo dolce e graduale, ma soprattutto autorevole in quel mare di informazioni spesso fuorvianti che sui Grani Antichi Siciliani si trova su Internet. 

Il libro di Venora e Blangiforti si apre con una storia geografica-evolutiva del frumento in generale per poi focalizzarsi sulla Sicilia in quanto crocevia di popoli, culture e tradizioni diverse e quindi anche di varietà agronomiche che poi rimanendo sul territorio hanno creato quello straordinario e unico "giardino della biodiversità" che oggi tutti noi conosciamo. Leggendo questa parte storico-introduttiva il lettore potrà scoprire interessanti informazioni, come ad esempio quella sull'esistenza di un'altro studio sui grani siciliani ad opera del frate francescano Francesco Cupani, un botanico vissuto nel XVII secolo che stilò il vero primo catalogo di questi in una sorta di De Cillis "antico"!

LibroGraniAntichi2017 04"I Grani Antichi Siciliani" segue quindi la strada del manuale battuta dal De Cillis, riconsiderando le stesse varietà con alcune aggiunte all'elenco storico portato a 49 schede grazie alla disponibilità delle nuove tecnologie disponibili oggi che consentono una più precisa individuazione delle differenze genetiche, ma soprattutto con l'introduzione delle foto a colori che in effetti migliorano di molto la ricerca svolta quasi 100 anni fa. Ho inoltre trovato interessante l'adozione del QR Code, in ogni scheda di grano è infatti presente il tipico codice a barre di forma quadrata che se opportunamente inquadrato con uno smartphone dotato di apposita APP, ce ne sono diverse gratuite, scarica dal web un documento in formato PDF utile per un approfondimento tecnico, essa è la scheda di accertamento dei caratteri distintivi con l'elencazione di ben 29 aspetti morfologici, consentendo al contempo anche la possibilità di avere un'aggiornamento dinamico della scheda stessa e del libro in genere anche in futuro, qualora dovessero rendersi necessarie correzioni ed integrazioni di informazioni. Tra tutte le schede pubblicate però quella che mi ha più colpito è stata quella dell'Irmana, praticamente una varietà di segale che nell'immaginario collettivo è tipica delle coltivazioni ben più nordiche della nostra, ma che come a conferma di quella biodiversità donataci dalla nostra storia e cultura, ha trovato terreno fertile in alcune aree del catanese. Infine, mi sono accorto che, mentre nel De Cillis ci sono le foto della granella per ogni varietà nel solito bianco e nero dell'epoca, ne i "I Grani Antichi Siciliani" esse mancano, a tal proposito Blangiforti mi ha spiegato che essendo la granella quasi tutta uguale, infatti essa presenta differenze apprezzabili solo per 5 varietà circa, si è ritenuto inutile replicare delle foto tutte simili tra loro, personalmente non sono d'accordo, perchè quanto meno ciò andava indicato e comunque quelle circa 5 varietà riconoscibili avrebbero dovuto essere indicate. Essendoci già altre segnalazioni in merito da parte dei lettori, questa potrebbe essere la prima occasione per utilizzare gli aggiornamenti tramite QR Code!

"I Grani Antichi Siciliani" si può acquistare presso i soliti canali librari online o direttamente presso la Stazione di Granicoltura (info@granicoltura.it), al prezzo di 20 Euro, oppure in versione cofanetto insieme al De Cillis a sole 40 Euro, in modo da avere entrambe le opere a portata di mano.

LibroGraniAntichi2017 02In conclusione, è doveroso fare una precisazione riguardante la parola "antichi" che nulla toglie alle caratteristiche organolettiche, nutrizionali e di biodiversità dei Grani Antichi, tale definizione è infatti particolarmente relativa, bisogna considerare che questi cereali sono geneticamente "recenti", in quanto grani duri essi fanno parte dei tetraploidi con 22 cromosomi e 100.000 geni, a cui bisogna aggiungere anche anche il farro o grano dicocco e il Khorasan (Kamut), mentre invece il grano monococco è un diploide con 14 cromosomi e 50.000 geni, per completezza di informazione i grani teneri sono invece geneticamente i più complessi, facendo parte della categoria degli esaploidi con 42 cromosomi e 150.000 geni. Da ciò si evince che l'unico vero grano antico, nel senso letterale del termine, è sicuramente il grano monococco o per meglio dire i diploidi, anche perchè da essi discendono tutti i grani più o meno "antichi" che conosciamo, non a caso oggi proprio il monococco è in fase di riscoperta, probabilmente per le sue caratteristiche di migliore tollerabilità da parte dei portatori di sensibilità al glutine, bisogna però evidenziare che anche tra i tetraploidi, esistono casi di alta digeribilità, quindi solo alcuni Grani Antichi ci possono aiutare a prevenire intolleranze alimentari, come dimostrato dalla ricerca scientifica illustrata durante un convegno dell'Ordine dei Medici intitolato "Grani Antichi, sindrome metabolica e celiachia" e svoltosi a Palermo nel Settembre 2017, confermando così che la ricerca ha ancora tanti passi da compiere, attività che da sempre ha visto la Sicilia in prima fila grazie all'operato della Stazione Sperimentale di Granicoltura e da alcuni decenni anche del Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore di Palermo, condotto dal biologo Giuseppe Russo.

  

I Croissant secondo Antonio Chiera

$
0
0

CorsoChiera2017 01Leggendo il titolo e osservando la foto di apertura di questo articolo si potrebbe essere indotti a pensare che vi parlerò dell'ennesimo corso incentrato sui croissant, magari tenuto dal solito docente pastry chef più o meno "famoso", invece sin dalle prime ore di svolgimento mi è subito stato chiaro che l'approccio formativo utilizzato da Antonio Chiera era ben diverso da tutto ciò che avevo visto in merito finora. In sostanza, l'argomento croissant è stato una sorta di espediente per poter parlare di "bilanciamenti", aspetto teorico che ha riguardato circa il 30% di tutto il tempo dediato al corso, svoltosi presso la Tevere Arredamenti di Palermo il 28 e 29 Novembre 2017, svelando così quei metodi di calcolo che dovrebbero essere alla base dell'attività di ogni bravo pasticcere. L'obiettivo di Antonio Chiera era quello di "liberare" il suo auditorio dalla schiavitù delle ricette, mettendolo in condizione di poter variare a piacimento le grammature in modo da poterle adattare a diverse situazioni e necessità. Per far ciò bisogna iniziare a vedere i singoli ingredienti non più come tali, bensì come un insieme dei loro costituenti base, cioè acqua, grassi e proteine, abitudine per me consueta in qualità di appassionato di nutrizione, chimica e microbiologia, e quindi ri-bilanciarli a proprio piacimento tramite il metodo Chiera, capacità che purtroppo raramente ho incontrato, ma chi l'ha acquisita è indubbiamente diventato un grande pasticcere. Vedere tanti bravi professionisti, alcuni già abili con tali tecniche, altri che invece si approcciavano per la prima volta al metodo formativo di Chiera, con penna, carta e calcolatrice in mano per far calcoli, ma soprattutto a ragionare su una ricetta inventata al momento, penso sia stata una grande soddisfazione per tutti i soggetti presenti: docente, assistenti e alunni stessi andando così a costituire un evento di rilievo nella formazione nel campo della ristorazione a Palermo.

CorsoChiera2017 02Il corso si è svolto senza intoppi per tutto il giorno e mezzo della sua durata grazie alle capacità organizzative di Francesco Palumbo, pasticcere di cui sono sicuro presto sentiremo parlare grazie ad alcune sue idee innovative non necessariamente nel campo della pasticceria, il quale ha coinvolto innanzitutto Antonio Chiera, suo amico personale, ma anche, in ordine alfabetico, degli assistenti d'eccezione come Giovanni Bruno, Ugo PalumboRoberto Pennino, nonchè alcuni sponsor come il già citato Tevere Arredamenti e le aziende di distribuzione Sa.Pa. Alimentari per il burro Corman ed altri ingredienti, D'Ago Srl per le farine del Molino Quaglia ed infine Ferrantelli Falegnameria 1930 per i taglieri da esposizione utilizzati nel buffet, ma il plauso più grande da riconoscere a docente e organizzatore è quello di aver saputo creare un'atmosfera di collaborativa amicizia tra tutti i presenti, grande valore aggiunto del corso.

CorsoChiera2017 03Penso sia inutile dilungarmi sulla professionalità dei risultati ottenuti da Antonio, basta guardare le foto pubblicate qui sotto, sull'argomento burro invece dovrò soffermarmi parecchio, in qualità di ingrediente principale del croissant e di tanta altra pasticceria di cui da anni sostengo l'uso in sostituzione della margarina. Se analizziamo i due ingredienti, margarina e burro, ci troveremo di fronte a due alimenti di cui sicuramente dovremmo controllare l'assunzione giornaliera, entrambi contengono quantità rilevanti di acidi grassi saturi di cui il nostro corpo ha sicuramente bisogno, ma senza eccedere, poichè superati determinati limiti essi andranno immancabilmente ad aumentare il nostro colesterolo LDL, cioè quello cattivo. Tuttavia, le margarine, soprattutto quelle più economiche considerando che la fascia di prezzo di questo prodotto si aggira intorno ai 2 - 5 Euro al chilogrammo, contengono più saturi del burro che però attualmente, nelle marche migliori, arriva a costare anche 8-9 Euro al chilogrammo, alla fine però incidendo per pochi centesimi su ogni pezzo prodotto, ma creando un divario economico che non ne aiuta la diffusione. Inoltre, le margarine di fascia medio - bassa, nonostante il processo di idrogenazione sia praticamente scomparso dai prodotti destinati al consumatore finale, per il mercato professionale vengono ancora prodotte con tale sistema che ha purtroppo la controindicazione di generare i cosiddetti acidi grassi trans, molto più subdoli e pericolosi dei saturi, poichè non si sa ancora a cosa essi si leghino una volta introdotti nell'organismo umano. Pertanto, la mia conclusione è quella di invitare ad adottare sicuramente il burro di qualità che se ben prodotto consente di ottenere un alimento più naturale, relativamente più sano, ma soprattutto più appagante in termini di approccio sensoriale, in sostanza il mio ragionamento personale è quello che se mi devo far del male, preferisco farmene un po' meno e con un risvolto più piacevole! Il controllo dell'assunzione degli acidi grassi saturi è importante poichè oggi l'industria alimentare li inserisce a piene mani nei propri prodotti, grazie alle loro proprietà di stabilizzazione delle formulazioni, mantenimento di texture o struttura, basso costo e aumento della shelf life, cioè della conservabilità e quindi della data di scadenza, non bisogna quindi illudersi sui positivi risultati ottenuti dalla crociata contro l'olio di palma, la cui costituzione è simile a quella del burro, ma di cui non ha il profumo e sapore, accusato di presunte tossicità dubbiamente dimostrate, al suo posto purtroppo sono arrivate altre materie grasse spesso peggiori, come l'olio di cocco che contiene ancora più saturi, ed un'infinità di altri oli tropicali o di bassissima qualità, solo pochissime aziende hanno scelto il burro concentrato, ma sufficienti a causare un aumento di domanda a cui è seguito un aumento vertiginoso di prezzo del burro per pasticceria.

CorsoChiera2017 04Con Antonio Chiera a portata di mano, com'è mia abitudine, non ho resistito a conoscerlo meglio approfittando del tempo trascorso con lui in privato prima del corso, è emersa una personalità incentrata sui valori dell'amicizia e sulla comunicazione, soprattutto delle sue esperienze professionali, che egli poi riversa nei suoi corsi, senza barriere o remore, andando così a costituire un baluardo della divulgazione dell'arte pasticcera e gelatiera di cui ricordo solo pochi altri rari esempi. Calabrese di origine, dopo aver ricevuto il consueto input da parte di mamma e nonna, Antonio ha girato l'Europa grazie al rapporto di collaborazione con alcune importanti aziende del settore, ma posso affermare, non certo per campanilismo, che egli è fortemente legato alla Sicilia e non solo per la vicinanza con la sua regione d'origine. Antonio Chiera, specializzato in semifreddi e croissant, ha già scritto un libro sul primo e in cantiere ne ha un altro sui secondi, mi è quindi sorto spontaneo proporgli di unire queste due sue specializzazioni in un croissant farcito di semifreddo, magari in versione al piatto, sicuramente un dessert da stellato Michelin, soprattutto se realizzato da un conoscitore delle due materie come lui. Cosa gli piace mangiare? Una tagliatella con i fagioli Borlotti, piatto tipico marchigiano, seguito da una bella sfoglia con crema fanno la sua felicità a tavola, per il resto delle chicche riguardanti la sua vita dovrete però visionare la seguente video-intervista.

{youtube}LihuNZMwWyU{/youtube}

CorsoChiera2017 05Durante il corso ho conosciuto alcuni pasticceri che insospettabilmente hanno scelto di seguire la strada della qualità nella loro produzione, più spesso delle provincie siciliane e in zone considerabili "gastronomicamente depresse", più raramente nelle grandi città, questi hanno seguito il corso con lo scopo di perfezionarsi, ma gli altri hanno evidentemente provato interesse in tal senso, pertanto spero che anche loro facciano una svolta che li accomuni alla categoria dei primi. Oggi scegliere la qualità è quasi obbligatorio per sconfiggere la concorrenza che tende al ribasso dei prezzi, riducendo i margini dell'impresa e la salute del cliente, ma non bisogna mai dimenticare che ogni prezzo di vendita scaturito dalle buone pratiche, va sempre comunicato al consumatore, perchè non si può pretendere che egli lo capisca da solo e che scelga il locale con i prezzi più alti solo per scienza infusa, moda o altri motivi contingenti. Pertanto, invito tutti coloro che attuano o attueranno qualcosa di "buono", di scriverlo in qualsiasi modo nel proprio locale, avete menu, carte e cartine, liste e listini, ma anche tanti muri e vetrine, utilizzateli! Non abbiate timore di informare, avete in mano una potente pubblicità a costo pressochè gratuito, approfittatene subito, il resto lo farà il passaparola, oggi super potenziato dai social, perchè la fetta di consumatori che è attenta a quello che mangia, avendo saldato il fattore nutrizionale con quello salutistico, è sempre più grande e in futuro sempre di più lo sarà.

Antonio Chiera è ormai tornato a casa sua, ma prima di prendere l'aereo ha passato la palla ai suoi alunni, adesso toccherà a loro segnare questo goal, ma su ciò sono molto fiducioso, poichè ne ho visti alcuni totalmente "chierizzati", come ad esempio Massimo Ingrao, dell'Extra Bar di Sciacca (AG), che all'indomani del corso aveva già preparato ben 5 tipologie di impasto con lo scopo di scegliere quelli che sostituiranno i suoi già buoni surgelati al burro. Il maestro ha decisamente lasciato la sua impronta, sfogliate pasticceri, sfogliate, e che il burro e la buona fermentazione siano con voi!

moocasa_albumid=6493984607044020113

 

Biodiversità e certificazione dei Grani Antichi, il mio amarcord

$
0
0

CertificazioneGrani2017 01Oggi, la parola "biodiversità" compare sempre più spesso sui media, Internet in primis, un divulgatore di questo concetto è l'associazione Idimed che l'ha collegata alla promozione della dieta mediterranea attraverso diverse manifestazioni tra cui l'ultima è stata la terza edizione della "Fiera della biodiversità alimentare", stavolta chiamata più brevemente Biodì, svoltasi dal 20 al 23 Aprile 2017 scorso presso l'Orto Botanico di Palermo, da poco passato sotto la direzione di Rosario Schicchi, Docente di Botanica presso il Dipartimento di Scienza Agrarie e Forestali dell'Università di Palermo e componente del consiglio direttivo dell'associazione stessa, il cui epilogo, una sorta di riassunto delle puntate precedenti si è recentemente svolto lo scorso 1 Dicembre 2017, sotto la forma di un convegno intitolato "Promozione e valorizzazione dell'agroalimentare siciliano: cultura, gusto e salute", presso l'Aula Magna dell'Istituto Alberghiero Pietro Piazza di Palermo.

La manifestazione Biodì conteneva al suo interno, oltre alla consueta mostra con vendita di prodotti tipici, laboratori sensoriali e cooking show, anche diversi eventi non necessariamente enogastronomici, come ad esempio convegni e momenti multiculturali, quest'anno è stato dato spazio anche la "diversità" di abbigliamento dei popoli grazie ad una sfilata con costumi tipici di svariati paesi. 

CertificazioneGrani2017 02Per quanto riguarda i singoli eventi, tra i tanti organizzati, sono riuscito a partecipare soltanto al convegno dedicato alla certificazione dei grani antichi, svoltosi il 20 Aprile presso la Sala Lanza dell'Orto Botanico, aprendo di fatto la fiera, e poi al singolare laboratorio incentrato su olio e pesce del mediterraneo, svoltosi il 21 Aprile sul peschereccio in disarmo Alba Mediterranea, sede dell'Associazione Amici della Terra, ormeggiato nei pressi della Capitaneria di Porto di Palermo, a cura di Leonardo Catagnano e Alfonso Milano, del Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea e di Dario Di Bernardi dell'Irvo, l'Istituto Regionale Vini e Oli.

Un programma ricco quindi, tuttavia, nonostante i tanti eventi, volevo approfittare dell'occasione per approfondire il tema del convegno di apertura, cioè quello della certificazione dei grani antichi, partendo dall'inizio in un escursus di esperienze, a tratti anche un po' autobiografiche, che hanno caratterizzato le mie conoscenze e quindi i risultati ottenuti nella promozione da me messa in atto.


AMARCORD E CONCLUSION
I

CertificazioneGrani2017 03IL MIO PRIMO PANE

La mia curiosità in merito ai grani antichi risale al "lontano" 2002, quando assaggiai il mio primo pane 100% Tumminia preparato dai fratelli Badamo nel loro panificio di Isnello (PA), in pieni Monti Madoniti, le farine erano di un "certo" Filippo Drago, oggi noto grazie alla sua azienda "Molini del Ponte", il primo ad investire seriamente su quei prodotti all'epoca sconosciuti. Il resto credo che si possa tranquillamente definire "storia", anche se è trascorso solo meno di un ventennio, una serie di faticose attività di promozione, all'epoca principalmente compiute da Filippo Drago che oggi hanno dato i loro frutti, grazie soprattutto alla maggiore sensibilizzazione dei consumatori, sempre più attenti agli alimenti introdotti nel proprio organismo.

CertificazioneGrani2017 04LA PIZZA

In seguito, è stato nel Gennaio 2013 che ho iniziato ad occuparmi di pizza, grazie ad un'idea di Peppe Sansone, istruttore pizzaiolo, insieme siamo riusciti a far entrare i grani antichi nelle pizzerie palermitane, a quell'epoca infatti era già raro trovarvi un'impasto di kamut o il 5 cereali, di grani antichi non c'era neanche l'ombra. In quest'impresa devo dare grande plauso alla Scuola Maestri Pizzaioli Professional di Giuseppe D'Angelo, che primo, fra tutti coloro che poi seguirono, con diverse associazioni da lui fondate e presiedute, ha immediatamente promosso l'argomento in questione nei propri corsi, diffondendo il nuovo verbo alimentare fatto di nuovi sapori, profumi e indici glicemici più bassi rispetto alle "vecchie" farine doppio zero.

Oggi è facile trovare, nelle pizzerie palermitane più evolute, più di 3 impasti, per arrivare persino agli eccessi dei 18 e più, dalla soia alla Tumminia, ma al momento in cui scrivo sono solo tre le pizzerie di Palermo e provincia, tra quelle da me recensite, che hanno bandito le farine raffinate e che propongono pizze preparate esclusivamente con grani antichi, prodotto tecnicamente più difficile da realizzare, ma dalle eccellenti caratteristiche organolettiche nonchè indice e carico glicemico più basso. Infine, anche nel resto della Sicilia le altre associazioni che curano i corsi hanno da qualche tempo iniziato a diffondere questo tipo di impasti, spesso in zone che mai immagineremmo.

CertificazioneGrani2017 05LA MODA

Fin qui, sembra sia tutto rose e fiori, tranne per il fatto che soprattutto a Palermo è scoppiata una vera e propria "moda" del grano antico, sono infatti comparsi numerosi esperti della materia che fino al giorno prima, e non è un modo di dire, ne conoscevano a stento il nome, nonchè tanti locali, ristoranti, pizzerie e panifici, che con una spruzzata di Tumminia duplicano o triplicano il prezzo di vendita di un pane o una pizza che altrimenti sarebbero rimasti confinati nella propria mediocrità, ecco perchè bisognerebbe rivolgersi solo alle pizzerie più serie o che in qualche modo si sono già sottoposte ad una recensione approfondita come quelle che ho personalmente effettuato su Pizza buona si può. A ciò bisogna aggiungere anche il sempre maggior numero di aziende agricole e molitorie che non hanno mai visto un vero seme di grano antico, ma che ne commercializzano quantità ingiustificabili rispetto alle superfici ufficialmente destinate alla loro coltivazione, e che dire poi delle aziende di trasformazione del Nord Italia che hanno già iniziato a preparare prodotti da forno con i nostri grani antichi, speriamo coltivati in Sicilia?

Insomma, nata la moda, nascono anche i suoi cavalcatori, grazie al fatto che il business da essa generato comincia ad essere interessante, infatti durante le mie incursioni gastronomiche ho trovato di tutto, farina di Tumminia ad 1 Euro al kg contro almeno i 2-2,50 che invece dovrebbe costare, pane e pizze dichiarate di vari grani antichi che al massimo ne contiene il 10 o il 20%, pagnotte che non emanano nessun odore, campi coltivati in cui la contaminazione con altri semi era facile da riscontrare anche solo confrontando tra di loro una manciata di spighe raccolte a casaccio, ecc, ecc, insomma ne potrei raccontare di tutti i colori e per tutte le varietà, ma praticamente tutti i casi citati, realizzando la cosiddetta "contraffazione" e/o "adulterazione" che si concreta nella sostituzione di una sostanza alimentare con un'altra ovvero falsificazione, con conseguente inganno del consumatore sono ascrivibili nel reato, di natura penale, denominato "frode in commercio". Tutto ciò da tempo mi porta a pensare che è urgente una certificazione, un sistema che consenta al consumatore di acquistare un prodotto preparato e descritto in modo onesto al prezzo giusto, regola che comunque dovrebbe valere per ogni prodotto alimentare. Questo problema lo sollevai già nell'Autunno del 2015, quando raccomandai di introdurre l'argomento certificazione a Nino Cossentino, allora Presidente Provinciale della CIA, in un convegno sull'argomento grani antichi da lui organizzato ed in cui ero stato invitato come relatore, purtroppo da me disertato a causa di un improrogabile viaggio già programmato fuori dalla Sicilia.

CertificazioneGrani2017 06LA CERTIFICAZIONE

Fortunatamente, sul problema certificazione dei grani antichi, sembra che tra i nostri amministratori regionali ci sia quel minimo di sensibilità sufficiente a intraprendere un percorso virtuoso. Un concreto impulso a ciò è però venuto dagli enti di ricerca che si occupano di granicoltura operanti in Sicilia, principalmente il Consorzio G.P. Ballatore ed il CREA SCS (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria sezione Sperimentazione Certificazione Sementi), essi hanno autonomamente costituito un tavolo tecnico che ha prodotto una relazione poi inviata agli amministratori regionali del comparto agricoltura.

Gli operatori del settore dovrebbero sapere che dal 2009 esiste il cosiddetto "Registro Nazionale delle varietà da conservazione" delle specie agrarie e delle specie ortive la cui commissione tecnico-scientifica valutatrice delle Regione Sicilia riguardante il comparto delle sementi, grazie alla relazione tecnica degli enti di cui sopra, è però stata nominata solo nel Dicembre 2016, essa ha il compito di esaminare le domande presentate e quindi di sottoporle al MIPAF aggiornando così il registro nazionale in forma totalmente gratuita.

La commissione è ad oggi così composta, in ordine alfabetico:

Presidente: Dott. Gaetano Cimò – Dirigente Generale Dipartimento Regionale Agricoltura
Vicepresidente: Dott. Rosario D'Anna, Dirigente Dipartimento Agricoltura con competenze fitosanitarie

Componenti:
Prof. Gaetano Amato, esperto in materia di produzione sementiera
Dott. Umberto Anastasi, esperto in materia di coltivazioni erbacee.
Sebastiano Blangiforti, rappresentante Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura
Sergio Calascibetta , funzionario direttivo Dipartimento Regionale Agricoltura
Prof. Dario Giambalvo, esperto in materia di coltivazioni erbacee
Dott. Paolo Guarnaccia, esperto in materia di agro-biodiversità
Dott.ssa Claudia Miceli, CREA SCS
Dott. Giuseppe Russo, rappresentante del Consorzio di Ricerca "Gian Pietro Ballatore"

Compiere le pratiche di registrazione è un passo molto importante perchè costituisce una sorta di dichiarazione da parte del cittadino, agricoltore, ente o associazione, sulle proprie intenzioni, inoltre ribadisce il concetto di biodiversità poichè lega il materiale generico presentato durante l'istanza, insieme alla sua storia, ad uno specifico territorio, infine, autorizza il soggetto a chiedere l'intervento del CREA SCS in qualità di ente certificatore che solo alla fine di questa trafila può rilasciare il tanto agognato "bollino" attestante la tipologia di grano antico prodotto, tenendo conto della quantità producibile dalla estensione esaminata. Con questo sistema si salvaguardano anche le piccole variazioni genetiche all'interno di una varietà, uno degli obiettivi della legge del 2009 che ha istituito il registro, infatti non verrà mai certificato un solo germoplasma di Tumminia o di Perciasacchi o di altro grano antico, bensì all'interno della varietà stessa tutte le sue possibili variazioni legate ad uno specifico territorio. Ancora, si protegge l'origine del germoplasma impedendo la coltivazione di quel prodotto in altre parti del mondo, infine si pone un argine alle speculazioni da parte delle grandi aziende sementiere che volessero introdursi in tale ambito. Viene quindi incentivata la capacità dell'agricoltore di "pulire" il proprio prodotto al fine di evitare l'ibridazione spontanea e/o l'inquinamento da altre varietà, pena la mancata certificazione del proprio prodotto, tuttavia non impedisce che qualche ente o azienda possa vendere la propria granella certificata a scopo semina.

Ovviamente certificazione significa anche controlli, finora tutta la filiera dei grani antichi ha subìto il vuoto legislativo, in sostanza allo stato precedente la nomina della commissione, gli enti preposti al controllo, repressione frodi ed assimilati, avrebbero dovuto sanzionare il primo anello della catena cioè il granicoltore, finora sostanzialmente tacitamente risparmiato, ma in capo a uno o due anni, quando le prime mietiture certificabili entreranno in circolo, auspico che non si facciano prigionieri e che cadano le le teste di coloro che per "ignoranza" o peggio per "disonestà" hanno finora approfittato della situazione. Infatti, una volta fissate le varietà e istituita la certificazione scatterebbero i controlli a cui potrebbero seguire pene molto severe, infatti la legge italiana considera reato penale la frode in commercio, in sostanza, vendere una cosa per un altra, soprattutto nel settore alimentare, è pesantemente sanzionato.

CertificazioneGrani2017 07LE CONCLUSIONI 

Una prima svolta ci dovrebbe essere dopo il raccolto 2017, infatti alla commissione di valutazione regionale per l'iscrizione al registro delle varietà, nei primi 5 mesi di attività dalla sua nomina, sono pervenute ben 46 domande, di cui già accolte 22, 2 rigettate ed il resto in lavorazione, i pareri positivi riguardano Bidì (2), Romano (1), Regina (1), Capeiti (1), Tripolino (1), Tumminia Reste Bianche (1), Perciasacchi (6), Russello (4), Maiorca (1), Tumminia Reste Nere (4). Resta fermo il fatto che ancora ad oggi, gli unici soggetti affidabili in grado di fornire granella sono due enti di ricerca: la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia di Caltagirone (CT) e la Fondazione Lima-Mancuso presso l'Agriturismo Feudo Pietranera di Santo Stefano Quisquina (AG), gli unici che fanno riproduzione e soprattutto la cosiddetta pulitura, e che con quantità diverse, ma solo per alcuni grani antichi, in un prossimo futuro anche certificabile.

Qualcuno potrebbe dire, ma finora perchè non si è fatto nulla, la risposta però attiene a quella sfera imponderabile e di variabilità chiamata "politica", soprattutto perchè nessuno, stavolta, può addurre ipotetiche carenze di finanziamenti, infatti il meccanismo della certificazione ormai attivato non intacca il bilancio pubblico poichè tutte le attività svolte dalla commissione di valutazione non sono retribuite, i suoi membri sono tutti già stipendiati da enti pubblici, pertanto la richiesta di iscrizione nel registro delle varietà da conservazione è gratuita, a carico dell'agricoltore ci sarà soltanto l'opera di verifica e certificazione in campo da parte del CREA SRS il cui punto di riferimento in Sicilia è la Dott.ssa Claudia Miceli, o altro ente accreditato, ma poter finalmente dare una garanzia al consumatore su quello che mangerà, penso che sarà ampiamente sfruttato da tutti i produttori del settore grani antichi, soprattutto in considerazione della tipologia di cliente a cui loro si riferiscono, cioè con alta attenzione all'alimentazione e grande lettore di etichette.

moocasa_albumid=6411723069047604721

 

 

In cucina con...

$
0
0

In cucina con 2018 00Benvenuti in cucina con... Maurizio Artusi, ideatore e autore di www.cucinartusi.it sito web di approfondimento enogastronomico e cibi genuini in Sicilia che dal 2009 si occupa di promozione dell’agroalimentare di qualità. Sono trascorsi solo pochi mesi da quando Rosario Picone, docente di cucina dell'istituto alberghiero Pietro Piazza di Palermo, mi ha manifestato l'idea di voler realizzare un programma televisivo tramite il quale dare indicazioni al pubblico non professionista su come cucinare al meglio in casa propria. Ho pensato e ripensato a questa sua proposta e quale strumento migliore del mio stesso sito web e di YouTube per farla conoscere a tutti? Rosario non mi ha dovuto convincere della validità di questo progetto, perché io stesso spesso mi sono ritrovato a dover consigliare e divulgare informazioni utili in casa sui più disparati argomenti, sin da quando mi sono affacciato sul web.

Di fondamentale importanza in questo progetto è stata la collaborazione di mio fratello Fabio Artusi, fotoreporter che ci aiuterà nelle riprese, poi di Lidia Caracausi in qualità di alunna in alcune puntate, mia collaboratrice e amante della buona cucina e dei cibi salutistici, ma anche tanti altri che a diverso titolo hanno collaborato o collaboreranno con questo progetto.

Gli argomenti saranno trattati in modo graduale partendo dalle basi, semplificando il più possibile i concetti e illustrando solo quelli realmente utili nelle cucine delle nostre case, inoltre verranno sfatati alcuni falsi miti. Infine per determinati temi, è stata prevista la partecipazione di ospiti esperti, ma sempre ci sarà il continuo pungolo delle mie domande, in qualità di instancabile curioso.

PUNTATE

1 – I coltelli
2 – I tagli - parte 1
3 – I tagli - parte 2
4 – I tagli - riepilogo
5 – Il pesce - taglio e sfilettatura
6 – Il pesce - taglio e sfilettatura
7 – La carne - la frollatura 1
8 – La carne - la frollatura 2
9 – HACCP – M.O.C.A.
10 – HACCP – contaminazione degli alimenti
11 – HACCP – le uova
12 – HACCP – temperature in frigo e date di scadenza
13 – L'agriturismo
14 – Chimica in cucina – parte 1
15 – Chimica in cucina – parte 2

- Fuori onda
- Facce in cucina

NB: le puntate verranno rese disponibili gradualmente nel corso dei prossimi mesi.

freccia basso(il menu della galleria completa è all'interno del video stesso, cliccare nell'angolo in alto a sinistra per cambiare puntata)

 

In cucina con... Picone - P.01 - I coltelli

$
0
0

In cucina con 2018 01In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. La serie si apre con quella che reputo sia la base di una buona scuola di cucina, cioè l'uso del coltello e come si usa, da un'idea dello Chef Rosario Picone, docente dell'IPSSEOA Pietro Piazza di Palermo e membro del Culinary Team Palermo. I video sono stati registrati con la partecipazione speciale di Lidia Caracausi, nel ruolo di alunna, presso l'agriturismo Masseria La Chiusa di San Giuseppe Jato che ha gentilmente prestato la cucina della struttura.

 

Puntata n.1 - I coltelli

{youtube}NaxkwSy6xKs{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... Picone - P.02 - I tagli 1

$
0
0

In cucina con 2018 01In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. La serie si apre con quella che reputo sia la base di una buona scuola di cucina, cioè l'uso del coltello e come si usa, da un'idea dello Chef Rosario Picone, docente dell'IPSSEOA Pietro Piazza di Palermo e membro del Culinary Team Palermo. I video sono stati registrati con la partecipazione speciale di Lidia Caracausi, nel ruolo di alunna, presso l'agriturismo Masseria La Chiusa di San Giuseppe Jato che ha gentilmente prestato la cucina della struttura.

 

Puntata n.2 - I tagli (parte prima)

{youtube}T4l07F0O4go{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 


In cucina con... Picone - P.03 - I tagli 2

$
0
0

In cucina con 2018 01In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. La serie si apre con quella che reputo sia la base di una buona scuola di cucina, cioè l'uso del coltello e come si usa, da un'idea dello Chef Rosario Picone, docente dell'IPSSEOA Pietro Piazza di Palermo e membro del Culinary Team Palermo. I video sono stati registrati con la partecipazione speciale di Lidia Caracausi, nel ruolo di alunna, presso l'agriturismo Masseria La Chiusa di San Giuseppe Jato che ha gentilmente prestato la cucina della struttura.

 

Puntata n.3 - I tagli (parte seconda)

{youtube}P08u9rGKgy4{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... Picone - P.04 - Riepilogo tagli

$
0
0

In cucina con 2018 01In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. La serie si apre con quella che reputo sia la base di una buona scuola di cucina, cioè l'uso del coltello e come si usa, da un'idea dello Chef Rosario Picone, docente dell'IPSSEOA Pietro Piazza di Palermo e membro del Culinary Team Palermo. I video sono stati registrati con la partecipazione speciale di Lidia Caracausi, nel ruolo di alunna, presso l'agriturismo Masseria La Chiusa di San Giuseppe Jato che ha gentilmente prestato la cucina della struttura.

 

Puntata n.4 - Riepilogo tagli

{youtube}ycx1IyFczW0{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... il pesce - P.05 - La sfilettatura del sarago

$
0
0

In cucina con 2018 05In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. Stavolta è il turno del pesce, grazie allo Chef Rosario Picone, docente dell'IPSSEOA Pietro Piazza di Palermo nonchè membro del Culinary Team Palermo e all'ospitalità di Nello el Greco, vedremo come sfilettare il sarago. Il video è stato registrato con la partecipazione speciale di Lidia Caracausi, nel ruolo di alunna, presso il Ristorante La Muciara di Porticello (PA) che ha gentilmente prestato pesce e cucina.

 

Puntata n.5 - La sfilettatura del sarago

{youtube}32YANR9QAA8{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... il pesce - P.06 - La sfilettatura della spigola

$
0
0

In cucina con 2018 06In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. Stavolta è il turno del pesce con Maurizio Fortunato, chef e titolare del ristorante Savoy Fish di Isola delle Femmine (PA), il quale ci illustra come sfilettare la spigola e come aprire le ostriche. Il video è stato registrato presso il Savoy Fish stesso, grazie all'ospitalità di Maurizio che ha messo a disposizione cucina e professionalità.

 

Puntata n.6 - La sfilettatura della spigola e l'apertura delle ostriche

{youtube}XEANlVSqO9Q{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... la carne - P.07 - La frollatura

$
0
0

In cucina con 2018 07In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. Stavolta è il turno della carne con Mauro Aiello, conduttore e titolare insieme al fratello Alessandro della Macelleria Aiello di Bagheria (PA), il quale ci illustra la frollatura delle carni. Il video è stato registrato presso il laboratorio della macelleria stessa, grazie all'ospitalità di Mauro che ha messo a disposizione cucina e professionalità.

 

Puntata n.7 - La frollatura della carne da 7 a 85 giorni

{youtube}8QYUEbwn3dk{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... l'HACCP - P.08 - Materiali e Alimenti

$
0
0

In cucina con 2018 08In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. Stavolta è il turno dell'HACCP con la Dott.ssa Elisa Bonafede, biologa laureata in biotecnologie presso l'UNIPA, responsabile Sicilia dell'associazione TuttoAlimenti, docente di scienze dell'alimentazione e sicurezza alimentare presso alcune scuole professionali, nonché consulente tecnico di igiene ambientale ed alimentare presso la propria azienda "Studio Consulenze Ambientali" di Bagheria (PA). Il video è stato registrato presso la cucina del Ristorante La Taverna del Pavone di Monreale (PA) grazie all'ospitalità dei titolari e dello Chef Benny Priolo.

In questa puntata si parlerà dei MOCA, cioè tutti quei materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (utensili da cucina e da tavola recipienti e contenitori, macchinari per la trasformazione degli alimenti, materiali da imballaggio etc.). Con tale termine si indicano anche i materiali ed oggetti che sono a contatto con l’acqua o bevande (ad esempio caffè, cappuccini, snack, distributori automatici). Riserveremo particolare attenzione ai materiali plastici, melamina, pellicola, carta forno, alluminio, pentolame, simil acciaio, legno, ceramiche smaltate.

Puntata n.8 - I MOCA

{youtube}p244goYERr0{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... l'HACCP - P.09 - La contaminazione degli alimenti

$
0
0

In cucina con 2018 08In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. Stavolta è il turno dell'HACCP con la Dott.ssa Elisa Bonafede, biologa laureata in biotecnologie presso l'UNIPA, responsabile Sicilia dell'associazione TuttoAlimenti, docente di scienze dell'alimentazione e sicurezza alimentare presso alcune scuole professionali, nonché consulente tecnico di igiene ambientale ed alimentare presso la propria azienda "Studio Consulenze Ambientali" di Bagheria (PA). Il video è stato registrato presso la cucina del Ristorante La Taverna del Pavone di Monreale (PA) grazie all'ospitalità dei titolari e dello Chef Benny Priolo.

 

Puntata n.9 - La contaminazione degli alimenti

{youtube}tGgzWBOfNOs{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 


In cucina con... l'HACCP - P.10 - Le uova

$
0
0

In cucina con 2018 08In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. Stavolta è il turno dell'HACCP con la Dott.ssa Elisa Bonafede, biologa laureata in biotecnologie presso l'UNIPA, responsabile Sicilia dell'associazione TuttoAlimenti, docente di scienze dell'alimentazione e sicurezza alimentare presso alcune scuole professionali, nonché consulente tecnico di igiene ambientale ed alimentare presso la propria azienda "Studio Consulenze Ambientali" di Bagheria (PA). Il video è stato registrato presso la cucina del Ristorante La Taverna del Pavone di Monreale (PA) grazie all'ospitalità dei titolari e dello Chef Benny Priolo.

 

Puntata n.10 - Le uova

{youtube}10wWIB3A-pQ{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... l'HACCP - P.11 - Temperature e date di scadenza

$
0
0

In cucina con 2018 08In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. Stavolta è il turno dell'HACCP con la Dott.ssa Elisa Bonafede, biologa laureata in biotecnologie presso l'UNIPA, responsabile Sicilia dell'associazione TuttoAlimenti, docente di scienze dell'alimentazione e sicurezza alimentare presso alcune scuole professionali, nonché consulente tecnico di igiene ambientale ed alimentare presso la propria azienda "Studio Consulenze Ambientali" di Bagheria (PA). Il video è stato registrato presso la cucina del Ristorante La Taverna del Pavone di Monreale (PA) grazie all'ospitalità dei titolari e dello Chef Benny Priolo.

 

Puntata n.11 - Temperature e date di scadenza

{youtube}dB_4dbUwsUI{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

In cucina con... l'Agriturismo - P.12 - I tagliolini della Masseria

$
0
0

In cucina con 2018 12In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. La serie tocca, con questa puntata, l'argomento dell'agriturismo, definizione purtroppo fin troppo abusata, il suo spirito, infatti, è stato spesso tradito da una scarsa attenzione alla provenienza delle materie prime utilizzate in cucina, complice anche una legislazione troppo larga e permissiva. A tal proposito ho selezionato la Masseria La Chiusa di San Giuseppe Jato (PA), in quanto esempio di ciò che dovrebbe essere la cucina di un agriturismo. Grazie alla disponibilità della struttura è stato possibile registrare prima diverse puntata sull'uso del coltello ed adesso una puntata completamente dedicata a ciò che si prepara nella sua cucina, insieme al Dott. Emanuele Savona e ad Alessandro Francavilla, Chef della struttura, inoltre nella parte conclusiva della registrazione, per la prima volta in video, lo chef che ha preparato il piatto ne vedrà finalmente descritti da un enogastronomo i profumi e i sapori.

 

Puntata n.12 - I Tagliolini della Masseria

{youtube}eIznWwROiRY{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

Mangia locale e pensa globale al Cascino di Palermo

$
0
0

GiornataAlimentazioneCascino2018 01Lo scorso 16 Ottobre 2018 si è celebrata la Giornata Mondiale dell'Alimentazione, promossa dalla FAO e dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, ricorrenza molto sentita dagli Istituti Alberghieri, in particolare il "Francesco Paolo Cascino" di Palermo guidato dalla Dirigente Scolastica Lucia Assunta Ievolella, ha organizzato una serie di eventi focalizzati sull'acquisto e il consumo di cibi in modo equilibrata e consapevole e sull'adottare uno stile di vita sano. L'iniziativa ha preso il nome di "Mangia locale, pensa globale", ponendosi quindi l'obiettivo di sensibilizzare gli studenti dell'alberghiero coinvolgendoli in prima persona. Nella prima parte della mattinata si è svolta in aula magna una lezione con il Dott.Pietro Di Fiore, responsabile del Centro Prevenzione e Cura dell'Obesità Asp di Palermo, Centro riferimento regionale del Progetto Fed (Formazione, Educazione, Dieta), l'incontro era indirizzato agli alunni di quarto e quinto anno ed era intitolato "Nutrire per educare: una corretta alimentazione tra realtà e miti". Di Fiore ha dialogato con gli studenti sfatando alcuni falsi miti dell'alimentazione, fra cui la presunta nocività del glutine, delle carni rosse o dei pasti fatti a tarda ora. 

GiornataAlimentazioneCascino2018 02Nella seconda parte della mattinata gli studenti di seconda classe, guidati dai docenti di cucina e sala, hanno messo in pratica i due anni di studi allestendo un completo percorso gastronomico-alimentare. Ben sei preparazioni appartenenti alla Dieta Mediterranea e allo street food locale sono state illustrate agli ospiti, anche in lingua inglese e spagnolo, tramite le ricerche sulle storie dei piatti, le loro ricette e la collocazione nella piramide alimentare. Insieme ai piatti sono stati serviti anche cocktail analcolici, in linea con il tema salutistico della giornata. I protagonisti delle preparazioni sono stati la farina di Tumminia, lo sgombro, il pomodoro, il melograno e tanti altri impiegati per preparare piatti tipici della tradizione mediterranea e dello street food siciliano, dall'insalata di pasta al pane con la milza, dalla pasta con le patate al panino con le panelle. Per quanto riguarda le bevande i cocktail analcolici preparati dai ragazzi sono stati: il Red Spicy a base di pomodoro, il Pink Pomegranate a base di melograno e lo Sweet Laila a base di cachi.

GiornataAlimentazioneCascino2018 03Pur non potendo essere presente a tutte le fasi della giornata ho però svolto la mia funzione di enogastronomo nel modo più classico che io conosco, cioè assaggiando. Ho quindi constatato, nonostante la giovanissima età degli alunni e le preparazioni ormai arrivate a fine mattinata, i sapori precisi e ben equilibrati nonchè le sorprendenti cotture a puntino di tutti gli alimenti che sono riuscito ad assaggiare, praticamente quasi tutti. Quindi una manifestazione molto ben riuscita sono tutti i punti di vista, organizzativo, tematiche e gastronomico, un plauso a tutto l'istituto che da poco tempo ha deciso di aprire le sue porte anche all'esterno, facendo conoscere le sue attività. Al fine di rafforzare questa apertura con costi prossimi allo zero, potrebbe essere utile approfittare dei nuovi metodi di comunicazione, oggi molto in voga tra i giovani, in primis i social, ma soprattutto i video, ad esempio creando un canale su YouTube in grado di diffondere le attività dell'intero istituto, quelle delle singole classi o quelle di gruppi di alunni.

  

2018-10-16 All'IPSSAR Cascino, Mangia locale, pensa globale
ALBUM E DOWNLOAD FOTO

In cucina con... il Chimico - P.13 - La Carne

$
0
0

In cucina con 2018 13In cucina con...

Grazie alla disponibilità di una serie di operatori di vari settori e l'aiuto del fotoreporter Fabio Artusi, ho ideato e registrato una serie di video che raccontano diversi aspetti di ciò che cuciniamo e mangiamo. La serie tocca, con questa puntata, l'argomento della chimica in cucina grazie alla collaborazione del Dott. Giorgio Nasillo, chimico responsabile di laboratorio presso l'Università degli Studi di Palermo con la passione per la cucina e la divulgazione scientifica. Le puntate sono state registrate presso la Macelleria Aiello di Bagheria (PA) Grazie alla disponibilità della famiglia Aiello e quindi della struttura è stato possibile registrare prima una puntata sulla frollatura e poi quelle sulla chimica in cucina.

 

Puntata n.13 - La Carne

{youtube}KblmUL0fnIM{/youtube}

Guarda tutte le altre puntate...

 

Viewing all 251 articles
Browse latest View live